
Scacchi Pugilato. Lo sport del XXI° secolo?
Parliamo di uno sport combinato che sembra essere una contraddizione in termini.
Che sembra essere, letteralmente, un cazzotto in un occhio.
Perché si pone l’ardito compito di associare uno sport che, ai profani, è sinonimo di fisicità, forza e brutalità, con un’attività che invece è legata ad intelletto, ragionamento e riflessività. Stiamo parlando dello sport “Scacchi pugilato”, nato solo nel 2003, che pian piano ha fatto capolino mettendo in comunicazione queste due aree tanto diverse.
Gli scacchi pugilato
Il regolamento sembra essere non troppo difficile: si alternano riprese in cui si gioca a scacchi sul ring, e, dopo il canonico minuto di riposo, riprese di pugilato. Il numero massimo di riprese è di 11, ossia 6 di scacchi e 5 di pugilato. L’incontro può terminare per KO, scacco matto, abbandono, ai punti nel caso la partita di scacchi termini senza vincitori od anche nel caso in cui un atleta termini il proprio tempo concesso per gli scacchi (negli incontri a 11 riprese ognuno possiede 12 minuti per fare le proprie mosse sulla scacchiera).
Il tutto è gestito ed organizzato, in Italia, dalla FISP “Federazione Italiana Scacchi Pugilato“.
Al di là delle facili battute che già immaginiamo voi stiate pensando, se andiamo più a fondo non possiamo non rilevare quanto questo nuovo sport abbia indubbi motivi di fascino e interessanti approcci tattici e strategici. Non solo chi proviene da una delle due attività punterà a vincere l’incontro nella propria disciplina ma, considerando anche l’importanza del fattore tempo negli scacchi, alcune strategie prevedono di velocizzare di molto le proprie mosse per costringere l’altro a fare altrettanto pur di non terminare il proprio tempo. Voi direte, vabbè facile. Forse sarà facile quando siamo freschi rilassati e concentrati. Ma provate voi a trovare concentrazione intellettiva dopo aver fatto a cazzotti con i battiti fortemente accelerati.
Insomma non sappiamo, come suggeriscono i promotori, se questo sia davvero lo sport del XXI° secolo ma di certo potrebbe diventare qualcosa di più che un semplice capriccio dopo una notte insonne. E sfatare qualche altro mito sugli sport da combattimento.