In tema di Sport da Combattimento, oggi vi presentiamo una breve intervista a Matteo Giunti, giovane studente in Scienze Motorie oltreché atleta e preparatore fisico di un certo Davide “The Bull” Armanini, campione europeo e mondiale WTKA nella specialità del K-1 a -75kg (un combattente con un’invidiabile carriera fatta di 30 vittorie su 31 combattimenti!).
Matteo, parlaci un po’ di te e del tuo percorso sportivo e formativo.
Innanzitutto grazie per la tua intervista che mi lusinga molto. Ho 30 anni ed ho iniziato a fare sport a 5 anni con il nuoto. A soli 8 anni ho avuto il mio primo approccio con gli sport da combattimento, precisamente con il full contact karate, combattendo all’epoca in categoria semi contact juniores. Poi ho sempre continuato con questo tipo di sport anche se non costantemente. Negli ultimi 6 anni invece ho praticato Muay Thai e K-1 con devozione allenandomi tutti i giorni e progredendo molto nella mia carriera agonistica. Frequento l’università di scienze motorie e sportive e devo dare ancora qualche esame per laurearmi. Ho anche frequentato un corso annuale da personal trainer e possiedo un brevetto da allenatore di Muay Thai.
Quanto ritieni importante l’università per un preparatore atletico?
L’università è utile per avere una base scientifica teorica. Sinceramente devo dire che molto dipende dall’università, visto che alcune sono meglio di altre. È molto importante che ci sia una parte pratica nel corso perché la teoria bene o male si può studiare sui libri anche senza andare all’università, mentre la pratica, che è altrettanto essenziale, la si può imparare solo “sul campo”.
Se volessimo “giocare” cosa manterresti uguale, cosa elimineresti e cosa introdurresti nell’università?
Per il discorso universitario inserirei degli insegnamenti pratici più specifici, nella mia università per esempio la parte pratica è rivolta solo all’apprendimento dei giochi sportivi e della ginnastica di base, ma non abbiamo mai “toccato” un bilanciere o fatto uno squat. La parte teorica invece è forse anche troppa per quello che poi andremo a fare nel mondo del lavoro.
Ci sono scuole di pensiero o preparatori che ritieni essere i tuoi ispiratori?
Nessuno in particolare, vedo molti video sul web per prendere ispirazione, seguo comunque i preparatori atletici dei campioni perché credo bisogna sempre ispirarsi ai migliori.
Quanto ritieni importante la preparazione fisica negli sport da combattimento?
Credo che la preparazione fisica negli sport da combattimento sia importantissima al giorno d’oggi, avere un “corpo d’acciaio” riduce il rischio di infortuni e rende i colpi più potenti e veloci.
In uno sport di situazione come la kickboxing, quanto la preparazione fisica aspecifica fornisce trasferimento nello sport specifico?
La preparazione aspecifica è comunque importante. Per aumentare la forza non basta prendere a pugni e calci un sacco o fare esercizi a corpo libero, serve lavorare con dei sovraccarichi. Ma comunque anche praticare altri tipi di sport aumenta la coordinazione e gli schemi motori del nostro corpo e la differenza poi si vede. Inoltre andare in bicicletta, nuotare e correre può aiutare a migliorare cardio e resistenza.
Quali sono protocolli, metodologie, ed esercizi che preferisci utilizzare?
La mia filosofia è che bisogna sempre variare tipo di lavoro perché nel nostro sport abbiamo bisogno di diverse caratteristiche come velocità, equilibrio, resistenza, forza. Quindi i miei lavori spaziano dalla pesistica, a lavori di resistenza ed a lavori per la propriocezione. Mi piacciono molto anche i lavori di ginnastica a corpo libero perché aiutano ad “educare il proprio corpo”.
Preferisci allenare le varie capacità singolarmente e poi metterle assieme oppure ritieni si possano allenare in contemporanea?
In ogni sessione mi piace inserire lavori diversi. Ad esempio mettere in un circuito esercizi rivolti a migliorare varie capacità. Il muscolo è “intelligente” quindi cerco di istruirlo a fare cose diverse ogni volta.
A tuo avviso quale è la gerarchia delle capacità che pensi vadano migliorate nella kickboxing? Ossia cosa va allenata prima o cosa dopo?
Penso prima di tutto venga la coordinazione, indispensabile per poter tirare i colpi con la giusta tecnica, poi l’equilibrio. E poi a pari merito forza, resistenza, velocità.
Utilizzi una periodizzazione dell’allenamento nella preparazione fisica?
Si uso una periodizzazione, mi piace iniziare il macrociclo con dei lavori di forza arrivando pian piano a lavorare sul massimale. Alterno questo lavoro a corse di fondo, per migliorare la resistenza. Questi lavori però tendono a rallentare i nostri gesti tecnici specifici, quindi poi passo ad affinare queste capacità con dei lavori di forza esplosiva e di rapidità. Quindi le serie che si facevano prima con poche ripetizioni e molto peso diventano con poco peso ma fatte in velocità e con più ripetizioni. La corsa lunga si tramuta in ripetute di sprint.
Qual è lo stato della preparazione fisica negli sport da combattimento in Italia?
Secondo me stiamo facendo dei passi da giganti, non abbiamo nulla da invidiare agli altri paesi, anche qui devo dire che dipende però da palestra a palestra.
Cosa ritieni si possa migliorare in Italia nella preparazione fisica per la kickboxing?
Da quello che ho potuto notare gli atleti professionisti si avvalgono sempre di un preparatore atletico che li segue individualmente, mentre i normali atleti che frequentano il corso fanno come preparazione fisica quasi sempre dei lavori tradizionali “vecchia scuola”. Per migliorare la preparazione atletica in Italia inserirei anche nella normale sessione di allenamento degli esercizi “new generation” avvalendosi magari di attrezzature all’avanguardia che purtroppo non tutte le palestre possiedono.
Come sei entrato in contatto con Davide Armanini?
Conoscevo Davide di vista già da molti anni perché comunque abitiamo nello stesso quartiere, ma siamo diventati amici e compagni di squadra da settembre 2017 quando ho iniziato ad allenarmi al Roma Fight Club (la squadra agonistica di Davide Armanini, allenata dal maestro Andrea Ferioli).
Come hai deciso di impostare la preparazione fisica di Davide?
Ho creato un programma di allenamento per migliorare soprattutto la forza esplosiva, caratterizzato soprattutto da esercizi a corpo libero e con l’utilizzo di piccoli attrezzi come kettlebell ed elastici, sempre aggiornandomi passo passo con Andrea Ferioli ed Emanuele Ascione, allenatori di grande professionalità che lo seguono nell’allenamento del pugilato e del K-1.
Quali sono le aree in cui stai focalizzando la tua attenzione con Davide?
Davide è un atleta fisicamente già molto completo, quindi stiamo facendo un lavoro di rifinitura, stiamo lavorando su esercizi per migliorare la rapidità ed il gioco di gambe, oltre ad esercizi per la forza esplosiva.
Come il tuo lavoro si armonizza con la parte specifica della kickboxing?
Il mio lavoro è sempre indirizzato al gesto specifico che poi utilizzeremo nella kickboxing. Infatti molti dei lavori sono incentrati al miglioramento della forza esplosiva per la torsione che è quella che poi utilizziamo per tirare i nostri colpi (calci e pugni).
Quali i prossimi appuntamenti agonistici di Davide?
Davide combatterà il 23 Marzo a Roma, nella prestigiosa serata “Enfusion” opposto al nederlandese Regilio Van Den Ent.
Come è il tuo rapporto con Andrea, l’allenatore di Davide?
Con Andrea ho un bellissimo rapporto, è una persona squisita oltre che ad essere un ottimo allenatore, ci insegna ad essere umili e rispettosi ed è sempre in costante aggiornamento per aiutarci a crescere come atleti.
Indirizzando quindi i nostri personali in bocca al lupo a Davide Armanini per il suo prossimo incontro, ringraziamo Matteo Giunti per il tempo che ci ha dedicato. Alla prossima.