Sport da combattimento: fare guanti (sparring) pesanti
“Fare i guanti” rappresenta sicuramente ciò che di più vicino vi sia rispetto alla prestazione di gara degli sport da combattimento. Non è importante di quale disciplina si parli, pugilato, kickboxing o MMA. Lo sparring è l’esercitazione specifica che ricrea il più possibile ciò che il combattente dovrà poi ripetere sul ring o nella gabbia o sulla materassina. E questo supera tutti i falsi miti sugli sport da combattimento.
Il valore quindi di questo allenamento è assolutamente fuori discussione. (Ricordiamo che un combattete deve curare ben 5 aree di allenamento). Però nell’ambiente emergono due punti di vista antitetici ed opposti tra loro che vediamo riassunti sotto:
- Chi dice che non deve essere fatto o deve essere limitato, per via dell’alta propensione a traumi o infortuni che non permettono di essere in forma al match. Ecco un paio di atleti di alto livello di MMA che ne trattano: articolo 1 e articolo 2).
- E chi dice che deve essere fatto perché abitua corpo e mente alle botte. E deve essere fatto tutti i giorni, perché è ciò di più sport specifico che esista. Per la serie “vuoi combattere: combatti tutti i giorni”. In questo ad esempio la scuola nederlandese di Kick Boxing è regina, ma in ciò accomunata da molte palestre di pugilato.
Il mio pensiero in merito
A mio avviso una parte di verità è presente in entrambe le posizioni. Una interessante sintesi potrebbe essere di farlo, anche più duro, non troppo vicino alle competizioni e più protetti del solito (casco più imbottito, guanti da 16 once, doppio paratibie). Mano a mano che si avvicina l’incontro ridurlo in favore di uno sparring molto tecnico, tipo quello che fanno in Thailandia. Non è che in Thailandia non se le diano di santa ragione, ma, combattendo quasi tutte le settimane, i loro “guanti” pesanti li fanno sul ring in pratica.