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Nutrizione

Colazione SI vs colazione NO. Che fare?

di 20 Febbraio 2019Maggio 18th, 2020No Comments
Colazione SI vs colazione NO

Colazione SI vs colazione NO. Che fare?

Colazione SI vs Colazione NO

Fare o non fare colazione? Questo è il problema. Con il prezioso ausilio della dottoressa Jessica Cennamo, biologa nutrizionista di “Nutrizionalmente”, vogliamo oggi fare un gioco. Impersonare i ruoli di Marte contro Venere e fornire due punti di vista diametralmente opposti rispetto la colazione.

Colazione NO: ecco perché

Partiamo da “Marte”, impersonato dal sottoscritto. Smontiamo il mito della colazione!

1. La colazione è il pasto più importante della giornata? Falso

Suona quantomeno strano che l’homo sapiens sia sopravvissuto per centinaia di migliaia di anni senza farla. Come avrà fatto senza il “pasto più importante della giornata”? La verità è che la colazione non possiede alcuna qualità magica rispetto ad altri pasti.

2. La colazione aumenta il metabolismo? Falso

Il metabolismo non è influito né dal numero dei pasti ne dall’orario di questi pasti. Il metabolismo (che rappresenta la somma di tutte le trasformazioni chimiche che avvengono in un organismo) è influito da ben altri fattori come età, sesso, peso, introito energetico ed attività fisica. Di certo non dal fare o meno colazione.

3. Fare colazione fa dimagrire? Falso

Le prove su cui si basa questo mito risiedono un’interpretazione troppo semplicistica di alcuni studi osservazionali in cui, generalmente, le persone che facevano colazione era mediamente più magre delle persone che non la consumavano. Ma solo perché, sempre mediamente, le persone che fanno colazione sono più attente all’alimentazione in generale. Non per qualche virtù “taumaturgica” della colazione. Lo ripeto: se mangiamo troppo ingrasseremo, sia che si faccia o meno colazione.

4. Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero? Falso

Questo precetto vorrebbe assecondare due tendenze: il ritmo circadiano e la propensione serale al cibo. Siccome al mattino sono attivi maggiormente gli ormoni catabolici, come ad esempio il cortisolo, il cibo ingerito nella prima parte della giornata verrà più facilmente convertito in energia e non in grasso. Ciò è vero solo in parte in quanto non dobbiamo mai dimenticare che il ritmo circadiano è solo uno dei fattori che influenza gli ormoni. Altri due, forse più importanti, sono il cibo e l’attività fisica, ad esempio. Se faccio sport la sera, il cortisolo si alzerà ugualmente anche se in quell’orario dovrebbe essere basso, così come se mangiassi a colazione l’insulina si alzerà per forza di cose anche se dovrebbe risultare bassa in quel momento della giornata. La seconda tendenza è l’attitudine a mangiare di più la sera, momento in cui sfoghiamo sul cibo sia il rilassamento che lo stress accumulato durante il giorno. In questo caso quindi, il precetto di fare un’abbondante colazione dovrebbe servire per indurci a mangiare meno non per qualche virtù intrinseca della colazione. Faccio un esempio: se sto seguendo una dieta ipocalorica, sia che mangi il mio piatto di pasta a pranzo o a cena molto probabilmente dimagrirò ugualmente.

5. Non si può iniziare la giornata “a secco”. Falso

Altro teorema ribadito passivamente e basato su una logica spicciola. Ma senza una reale base fisiologica. La nostra opulenta società dei 5 pasti al giorno sembra essere terrorizzata dal digiuno o dal saltare un pasto quasi avesse paura di chissà quali bibliche punizioni, dimenticando forse che la creatura uomo può sopravvivere senza cibo per settimane. E non saranno quindi 12–16 ore di digiuno a condannarci all’inedia. Altro piccolo aneddoto faunistico che mi piace ricordare è che il ghepardo cattura la gazzella con il suo felino slancio a “secco” per poi mangiare la sua preda dopo essersi riposato dallo sforzo (oppure ritornare nella caccia in caso di bersaglio mancato). Ciò a significare che l’uomo, come altri animali, possiede meravigliose capacità di adattamento a periodi di non alimentazione, altrimenti cosa avremo a fare riserve di zucchero e grassi? Senza entrare poi nei numerosi benefici fisiologici del digiuno che risaltano da numerosi e recenti studi scientifici.

In conclusione, rimango dell’idea che la colazione non sia il bene né il male assoluto. È una pratica che contribuisce a raggiungere il proprio obiettivo energetico, fornire la giusta quantità dei macronutrienti, dare soddisfazione ed essere pratica? Fatela. Altrimenti possiamo vivere anche senza. Senza per questo meritarci un posto di riguardo nei gironi infernali.

Colazione SI. Ecco perché

Ora è il turno di “Venere”. Innanzitutto vorrei sottolineare che ognuno di noi è dotato di libero arbitrio, e dato che non esiste una legge universale che costringa una persona a fare colazione, possiamo decidere individualmente se farla o meno. Detto questo, vi presenterò il mio parere, che evidentemente è a favore del consumo della prima colazione.

1. Momento di socialità familiare

Voglio iniziare facendo una considerazione non strettamente nutrizionale. Fare colazione la mattina, soprattutto se in famiglia, rappresenta un momento di convivialità di grande importanza. Ci sono famiglie in cui, per motivi lavorativi, i genitori hanno poco tempo da dedicare ai bambini: la mattina potrebbe essere l’unico momento da trascorrere insieme e parlare con i propri figli.

2. Migliora concentrazione

Diversi studi hanno dimostrato che saltare la colazione indurrebbe una riduzione delle capacità di concentrazione sia lavorativa che scolastica ma anche di resistenza durante uno sforzo fisico.

3. Migliora valori ematici

L’abitudine ad un pasto mattutino, vario ed equilibrato, migliora a lungo termine i parametri metabolici legati al rischio cardiovascolare, favorendo uno stato nutrizionale ottimale ed anche un miglioramento dello stato di benessere generale. Fare colazione inoltre riduce il colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e l’ossidazione delle stesse LDL (responsabili dei processi aterosclerotici).

4. Migliora sensibilità insulinica

Dal punto di vista glucidico una colazione a base di carboidrati complessi (pane, fette biscottate, cereali) e fibra (che troviamo nella frutta) migliora la sensibilità all’insulina delle cellule e la tolleranza al glucosio nei pasti successivi, apportando inoltre un senso di sazietà che diminuisce l’apporto calorico nelle 24 ore.

5. Aiuta raggiungere il proprio fabbisogno

Altra cosa importante, supportata da vari studi, è che fare colazione aiuterebbe a raggiungere i quantitativi di micronutrienti (tra cui vitamina A, B6, D, riboflavina, folati, calcio, ferro, magnesio, fosforo e zinco) da consumare giornalmente in base a quanto stabilito dai LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana).

6. Evita problemi digestivi

Molto spesso inoltre si tende a non fare colazione e prendere solo un caffè, questa pratica determina la produzione di succhi gastrici che a lungo termine provocano fenomeni infiammatori con effetti deleteri sull’apparato digerente e conseguente difficoltà di digestione.

Conclusioni

Questo è quanto. Abbiamo presentato i nostri opposti punti di vista. Abbiamo argomentato le une e le altre motivazioni. Ora sta a voi scegliere cosa fare. Fare o non fare colazione? A voi la scelta!

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Lorenzo Mosca

Con un passato agonistico nella Kickboxing una laurea con lode in Storia Contemporanea ed una in Nutrizione Umana, svolgo la mia attività di allenatore di CrossFit 2° livello e biologo nutrizionista. Dal "secolo scorso" ad oggi la mia passione per lo sport e per la conoscenza mi ha spinto a sperimentare ed affrontare nuove sfide. Sempre.