Qual’è la differenza tra Nutrizione ed Alimentazione?
Anche se nel linguaggio comune sono in pratica interscambiabili, i termini hanno un significato diverso. “Alimentazione” rappresenta genericamente solo l’assunzione di sostanze vitali da parte di un organismo vivente, mentre la “Nutrizione” descrive invece la scienza che studia il rapporto tra regime alimentare e lo stato di salute o di malattia.
Cosa rappresenta il Cibo?
Parafrasando il sacro dogma cattolico, potremo definire il cibo come “uno e trino”, in quanto esso racchiude al suo interno ben 3 concetti: biologici, culturali e psicologici.
Cibo e nutrizione
Il cibo è nutrizione poiché esso è il mezzo con cui attuare i processi biologici che consentono o condizionano la crescita, lo sviluppo e l’integrità dell’organismo vivente.
Un’adeguata nutrizione è alla base della prestazione fisica. Infatti, la nutrizione fornisce il substrato energetico e i composti chimici che contengono energia potenziale la cui liberazione consente di compiere il lavoro a carico dei diversi tessuti.
Inoltre, i vari nutrienti riforniscono l’organismo degli elementi necessari al riparo e alla rigenerazione di nuove cellule nei diversi tessuti e possono contribuire a mitigare, risolvere o curare anche alcune malattie.
Cibo e tradizione
Il cibo è tradizione poiché rappresenta parte del patrimonio culturale di una comunità biologica di individui. È il legame tra l’uomo e lo specifico ecosistema in cui si trova ad abitare.
Ad esempio, noi italiani, molte volte, affermiamo con orgoglio la nostra egemonia in ragione della ricchezza enogastronomica che caratterizza l’italica terra.
Anche le prescrizioni legate al cibo concorrono a definirne la dimensione simbolica. Pensiamo ai divieti alimentari legati al cristianesimo, come l’astinenza dalla carne in determinati periodi, fattore la cui importanza è stata ampiamente sottovalutata nel propagandare la cosiddetta “dieta mediterranea”.
Cibo e psicologia
Nel cibo, spesso, si ricerca l’appagamento, oltre che la mera sopravvivenza. È una sicura fonte di consolazione, ma anche di gratificazione. Può essere il contorno per la socializzazione, l’ancora di salvezza per combattere la noia ma anche la valvola di sfogo per la rabbia o la frustrazione..
Per non parlare poi dell’aspetto dipendenza, che agisce quasi come una sostanza stupefacente. Caratteristiche che vengono sapientemente ed alcune volte diabolicamente sfruttate dall’industria alimentare ne sono un esempio. Se volete qui potete approfondire il rapporto tra mente e cibo.
Conclusione
Come sentenziava Ludwig Feuerbach: “L’uomo è ciò che mangia”. Come il filosofo tedesco affermava nella seconda metà del XIX° secolo, nel mangiare si distilla la cultura e lo spirito di un popolo. Il mangiare non corrisponde mai solamente alla dimensione materiale e nutritiva ma condensa anche la dimensione simbolica, legata a tradizioni storiche e culturali.