Si sono conclusi anche quest’anno i “Giochi” del CrossFit®. I CrossFit Games infatti rappresentano i campionati del mondo di questa disciplina che ogni anno, dal 2007, decretano coloro i quali possono orgogliosamente fregiarsi del titolo di “più in forma del pianeta” (the fittest on Earth). Ed ogni anno che passa questo evento diventa sempre più seguito, per via della contagiosa e virulenta popolarità di questo sport.
I vincitori
Partiamo subito dai verdetti: l’edizione 2015 dei Games si chiude con numerose sorprese e qualche granitica certezza. Sorpresa, perlomeno per la maggior parte degli appassionati, e ancora di più per noi che seguiamo il tutto dall’Italia, sono state le vittorie dello statunitense Ben Smith negli uomini e della figlia d’Islanda Katrin Tanja Davidsdottir nelle donne, anche se la bella nordica aveva dato prova del suo valore a Padova durante l’Italian Throwdown del Dicembre 2014 a Padova. Tutti i risultati li trovate sul sito ufficiale dei CrossFit Games.
Tra le granitiche certezze c’è ancora un certo Rich Froning il quale, come ha fatto l’altro grande mito Jason Khalipa, anche se partecipava come team con il suo “CrossFit Mayhem Freedom”, ha trascinato la sua squadra verso la vittoria. Questo signor Froning lontano dal gradino più alto del podio proprio non ci vuole stare.
Il podio maschile
Con un doveroso sguardo al podio maschile, dopo la medaglia d’oro Ben Smith, troviamo lo statunitense Mathew Fraser, secondo anche l’anno scorso ed il favorito per la vittoria di quest’anno. Sul gradino più basso si respira finalmente aria di Europa con l’islandese Björgvin Karl Guðmundsson, che si era piazzato secondo dopo Lucas Parker allo scorso Italian Throwndown.
Il podio femminile
Il podio femminile invece, dopo Katrin Tanja Davidsdottir vede al secondo posto la rivelazione australiana Tia-Clair Toomey, e medaglia di bronzo per un’altra figlia d’Islanda che risponde al nome di Ragnheiður Sara Sigmundsdottir, e che aveva vinto lo scorso Italian Throwndown.
Per la serie: la piccola e remota isola d’Islanda nel CrossFit ci sa fare e come!
I workout di quest’anno
Quest’anno Dave Castro, organizzatore e deus ex machina dei Games, ha voluto una edizione “scomoda”, privilegiando anche lavori che si discostavano dai classici movimenti standard per abbracciare il più possibile l’idea del CrossFit come preparazione all’imprevisto ed alla imprevedibilità. Per questo motivo numerose prove, che trovate tutte sul sito ufficiale dei CrossFit Games 2015, sono state di certo inaspettate e alquanto varie.
Gli atleti hanno dovuto confrontarsi quindi, oltre sui classici movimenti di pesistica olimpica, con il massimale di clean & jerk e lo snatch speed ladder, anche con carriole, sacchi di sabbia, grossi parallelepipedi da rotolare, muri di vetro da scalare, strutture cubiche da caricarsi e spostare. Il tutto “impreziosito” da uno dei WOD “eroici” peggiori mai inventati, ossia Murph, che prevede 1 miglio di corsa, 100 pull up, 200 push up, 300 air squat e 1 miglio di corsa, con l’impercettibile difficoltà di indossare un giubbotto da 20 libbre per gli uomini e 14 per le donne.
Probabilmente questa formula, ma con questo pensiero entriamo nel campo nelle ipotesi, contribuendo a mischiare notevolmente le carte in tavola, può aver sfavorito alcuni tra i papabili della vigilia. Pensiamo ad esempio, oltre a Frazer, a Dan Bailey, Noah Ohlsen, Scott Panchik e Jonne Koski. Tra le donne il pensiero corre ovviamente alle tre grandi atlete escluse dal podio come Samantha Briggs, giunta comunque 4°, Camille Leblanc-Bazinet, solo 13°, e Annie Thorisdottir, al 38° posto.
Il doping
Spendiamo due parole sull’argomento doping nel CrossFit. Questo perché sono sotto gli occhi di tutti alcune squalifiche che hanno coinvolto atleti iscritti ai Games. Come in tutte le manifestazioni sportive in cui vi sia fama ed un bel giro di soldi, la voglia di vincere a tutti i costi porta certamente anche a fare uso di sostanze proibite.
Siamo coscienti e non neghiamo a priori che non solo nei Games, ma anche nelle gare di CrossFit meno importanti, perfino nelle categorie “scaled”, possano verificarsi casi di utilizzo di sostanze più o meno proibite.
Prima ancora di confidare negli aspetti legali della vicenda, punitivi e sanzionanti, speriamo, un po’ idealmente, che l’etica e la salute di uno sportivo vengano prima. Punto!
Conclusioni sui CrossFit Games 2015
Per concludere non possiamo che plaudire all’inserimento, per la prima volta, delle categoria minorenni (teen) nei Games. Sia quella 14-15 anni che quella 16-17 anni. Un bell’esempio di come lo sport praticato in età giovane possa fare null’altro che bene. Grandi dimostrazioni di spirito sportivo e di sacrifico si sono mostrate anche nelle categorie di età avanzata (master), che dai 40 anni arrivano fino ai 60+. Anche questo un ottima prova di come lo sport mantenga alta salute e capacità di lavoro.
Questi CrossFit Games 2015 sono stati l’ennesima dimostrazione, se ancora ve ne fosse bisogno, della fenomeno CrossFit. Uno sport in grande crescita che anche in Italia sta davvero rivoluzionando il modo di concepire l’allenamento e la salute. Con un occhio sempre attento e vigile alla nostra etica! Buon allenamento!