Immaginate di essere comodamente distesi in un prato quando, improvviso, si palesasse un simpatico orso bruno e venisse verso di voi.
Immagino che vi alzereste e iniziereste a correre come se non ci fosse un domani.
Bravi! Se mai riusciste a sfuggire al bruno mammifero, una volta al sicuro, al grido di “eureka”, avreste finalmente scoperto il vostro sistema anaerobico alattacido.
Il sistema anaerobico alattacido
Esso è deputato a sforzi brevissimi ma con il maggiore tasso di intensità. Come il sollevatore pesi nella foto, come un lanciatore olimpico, come un pugile che dovesse tirare il pugno più forte della propria vita, come un lottatore che dovesse buttare a terra l’avversario. Questo sistema interviene in tutti questi casi e situazioni.
Esso, come rivela il nome, produce energia senza bisogno di ossigeno (ecco perché “anaerobico”) ma senza produzione di acido lattico (ecco perché “alattacido”).
È il classico sistema energetico deputato agli sforzi “combatti e fuggi“, sempre pronto ed in allerta per qualsiasi evenienza ed imprevisto improvviso. Sarà proprio questo sistema che vi salverà da un masso che vi sta per cadere in testa oppure che vi farà fuggire a tutta velocità appena vedeste il nostro “simpatico” orso all’inseguimento.
Durata, capacità e tasso di intensità
In questo sistema i concetti di potenza (tasso di produzione) e di capacità (quantità totale di energia) praticamente coincidono. La sua durata è minima e si esaurisce subito, entro i primi 5–10 secondi, ma rappresenta comunque il meccanismo che produce il maggior quantitativo di energia al secondo.
Utilizza come molecola energetiche il creatinfosfato (CP) e l’adenosina trifosfato (ATP) già presenti nelle cellule muscolari.
Una volta esaurito necessita di molto tempo di riposo completo per potersi ricaricare. Ben 10 volte il tempo di lavoro. Quindi se fate uno sforzo massimale della durata di 6 secondi, saranno necessari ben 60 secondi per ricaricare il CP e l’ATP.