In Italia 1 bambino su 3 è sovrappeso oppure obeso.
Visto quindi il dilagare epidemico di questa malattia (ricordiamo che l’obesità è a tutti gli effetti una malattia), visto anche le tremende ripercussioni della salute pubblica, ho cercato di elaborare un piccolo vademecum sull’argomento. Per evitare situazioni come queste.
Bambini ed alimentazione
Un bambino in sovrappeso è il frutto di scelte (o non scelte) educative che originano dai genitori in primis, dall’ambito familiare, dalla scuola, e dalla società nella sua più ampia accezione.
Educazione alimentare dei genitori
Partiamo dal presupposto che molti genitori hanno carenze in educazione alimentare (non solo per colpa loro), e tendono a fare due grandi errori di valutazione: sovrastimano il fabbisogno energetico e sottostimano l’apporto alimentare dei figli. Per la serie “devi mangiare tanto che consumi tantissimo”.
L’importanza dell’esempio
I bambini copiano quello che fanno i propri genitori. Anche e soprattutto quello che mangiano (e non mangiano). Non pensate quindi di educare i figli alla corretta nutrizione se dai genitori ciò non viene attuato in prima persona. Il bambino emula, non si approccia in maniera razionale alle cose. Quindi evitiamo di avere a casa cibi spazzatura: alimenti densamente energetici, dolciumi e merendine varie. E insegniamo a consumare verdura, frutta, cibi con presenza di proteine, e fonti di nutrienti di qualità.
Cooperazione tra famiglia, scuola e società
L’educazione alimentare deve essere un processo altamente condiviso. Se il bambino a scuola mangia dalle macchinette, poi sta con la nonna e viene ingolfato di cibo perché “è sciupato”, poi va a casa dell’amico e trangugia merendine e bevande gassate, e poi la sera a casa mangia solo pizza e cioccolata, i risultati (pessimi) non tarderanno ad arrivare.
È possibile saltare i pasti
Ebbene sì, i bambini possono anche saltare un pasto se non hanno fame, non per questo devono essere forzati a ingurgitare qualsiasi cosa, il più delle volte assecondando le loro voglie di cibi palatabili pur di farli mangiare. In questo i bambini hanno meccanismi di regolazione molto meno “traviati” dei nostri. Se capita qualche volta che non abbiano fame, potrebbe anche essere che il proprio corpo abbia già tutto ciò di cui necessita. E di certo non sarà il biscotto od il cioccolatino, dati al posto della mela, che fornirà nutrienti necessari.
Lo sport è fondamentale
Fondamentale è lo sport, non solo per il benessere fisico ma anche per le capacità intellettive, come oramai anche la ricerca scientifica conferma. Ma un’attività fatta 2–3 volte a settimana non rende necessario mangiare come un reggimento. Se dopo un partita a calcio, il bambino mangia una busta di patatine e coca cola “tanto pratica sport”, forse abbiamo sbagliato qualcosa. E poi, siamo proprio sicuri che lo sport migliore per un bambino sia il nuoto? Siamo forse animali acquatici o terrestri? Forse non sarebbe meglio fare altri sport?